Quanto vorrei quel giorno
al calcio dell'annoso mio prugnolo
dormire l'eterno sonno,
ignudo nel nido di un usignolo!
Un benevolo fato
appeso al basso ramo
e l'orlo del monte amato
come idilliaco ricamo.
L'anima rivolta all'andato
della mitica verde valle,
dove l'alito era profumato
e odoravano le viscere delle stalle.
Sera Karl,
RispondiEliminascrivo con lo pseudonimo di Josè Pascal.
Mi complimento per i contenuti del tuo blog.
Sono rimasto piacevolmente colpito per quel scrivi e soprattutto come lo fai.
Mica sei un discendenti di quel karl?
Volevo invitarti a sbirciare nella mia scatola: http://parolesemplici.wordpress.com/mytinbox/
Se ti va potresti collaborare arricchendo la scatola di latta con tue nuove idee.
Resto in onda per sapere cosa ne pensi.
buona serata