Il paese affondava sotto
la neve,
che adagio cadeva
e intanto cresceva,
quando, come un miraggio
impensato,
quella sera d’ inverno
tra i fumi del bucato
spuntò dall’affumicato camino
l’incantevole cavallino.
Il piccolo giocattolo di cartapesta,
riempiva i cuori nell’innocente festa.
Poi all’alba, nel canestro
sul cassettone,
tre biscotti detti befanini,
una pistola di legno marrone
e ti sentivi il più gaio dei bambini.
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